
“Salvate 38.000 vite umane dal coronavirus”. Lo afferma il prof. Alberto Mantovani dell’Humanitas di Milano in un’intervista a Piazza Pulita, il programma di La7 condotto da Corrado Formigli. E poi precisa: “Siamo il paese che ne ha salvate di più. Non sono stati solo medici ed infermieri, siamo stati noi tutti insieme con il nostro comportamento. Penso che questo sia il messaggio più importante. Continuiamo così”.
Mantovani si sofferma anche sul test degli anticorpi: “Gli anticorpi ci permettono di sapere se un individuo è entrato in contatto con il virus. Ad oggi non abbiamo un saggio validato di misura degli anticorpi. Stiamo lavorando, ma ancora non lo abbiamo. Lo studio più completo è cinese e indica che il nostro sistema immunitario parte in ritardo. Gli anticorpi saranno uno strumento molto utile ma con qualche limite. Dopo dovremo comunque mantenere misure di distanziamento sociale”.
Massima attenzione anche sulle notizie che girano in rete. Mantovani spiega che il diritto alla speranza va di pari passo con il rigore e l’attenzione. Non bisogna lasciarsi trasportare dalle fake news o dalle novità clamorose. Bisogna attenersi ai dati ufficiali e seguire le direttive del Comitato scientifico.
Ma cosa ci aspetta in futuro? Riusciremo a sconfiggere il virus? Il dottore dell’Humanitas dice la sua su cosa accadrà da qui a tre mesi: “Fare una previsione vuol dire sbagliare, però penso che l’incendio sarà spento. Dovremo usare la massima cautela a spegnere i fuocherelli. Dovremo utilizzare la tecnologia. Mi auguro che saremo supportati, che avremo nuovi farmaci, che tutti insieme continueremo a salvare vite”.
Sì, salvare vite. E farlo tutti insieme. Scienziati, medici, infermieri e noi cittadini con i nostri comportamenti corretti. Tutti insieme nella trincea delle nostre quattro mura domestiche. Tutti insieme come soldati. Per vincere la guerra contro un nemico invisibile che ha cambiato per sempre il nostro modo di vivere.
Fabio Marotta