
La Regione Sardegna dopo il bonus alle famiglie mette sul piatto 200 milioni di euro per le imprese. Ne potranno beneficiare i settori di agricoltura, pastorizia, pesca, cultura, sport e tutti quei comparti finora esclusi dagli aiuti regionali e nazionali. Il provvedimento ha l’obiettivo di completare le misure statali di garanzia per i prestiti alle aziende che sono in difficoltà. In che modo? “Utilizzando lo strumento del “pari passu” – ha spiegato il presidente Solinas – cioè un accordo con il sistema bancario. Regione e banche metteranno le stesse risorse, prevedendo un periodo di ammortamento per 10 anni e uno di pre ammortamento di 24 mesi”.
Inoltre per consentire alle aziende di poter accedere ai prestiti sarà stabilita una sospensione della segnalazione alla centrale rischi. Il disegno di legge guarda anche alle piccole e micro imprese, per le quali è previsto un contributo una tantum di liquidità. Contributo ancora da definire e che sarà compatibile con la disciplina comunitaria in tema di aiuti. Per il comparto dell’agricoltura, il testo contiene una norma che sblocca il pagamento immediato dei premi alle aziende. La Regione Sardegna erogherà un’anticipazione prima della conclusione delle istruttorie. Un’altra norma del provvedimento riguarda l’istituzione di un fondo di solidarietà per la pesca e l’acquacultura.
“Le piccole e micro aziende, con il loro basso fatturato – chiarisce Solinas – non ce la farebbero a tirare su la saracinesca se dovessero anche pensare di restituire un prestito”. Il governatore precisa che la deliberazione della Giunta regionale rappresenta uno schema di intervento che “sentiamo di trasmettere a tutti i capigruppo del Consiglio, in modo che possano prenderne visione e proporre modifiche per rendere migliore il testo”. Un metodo di organizzazione comune esteso anche alle associazioni sindacali e di categoria. “Si tratta – conclude Solinas – di uno sforzo di straordinarie dimensioni compiuto dalla Regione, per fare in modo che la Sardegna sia pronta a ripartire nel momento in cui l’emergenza sanitaria lo consentirà”.
Fabio Marotta